Il finocchio è un classico dell’orto autunnale, ma pretende scelte oculate. A settembre il suolo conserva ancora calore, le notti si rinfrescano e l’attecchimento è rapido: è la finestra ideale per impostare un ciclo affidabile. Se vivi al Nord, prediligi varietà precoci con sviluppo compatto; al Centro scegli cultivar medio-precoci; al Sud funzionano anche selezioni leggermente più tardive. L’obiettivo è arrivare con piante robuste all’inverno, evitando che il freddo precoce ne interrompa la spinta. Il finocchio soffre gli stress idrici e gli sbalzi termici: quando “sente” condizioni avverse tende alla montata a seme, che compromette la qualità del grumolo.
Preparazione del terreno per piantare i Finocchi
Un finocchio ben fatto nasce da un letto di trapianto soffice, profondo e drenante. Lavora il terreno con moderazione, incorporando ammendante maturo per aumentare la sostanza organica e la capacità idrica. Evita eccessi di azoto: spingono il verde, non la compattezza del grumolo. Il sesto d’impianto dipende dalla varietà: in genere 30–40 cm tra le piante e 40–50 cm tra le file per aerazione e lavorazioni. In orto in vaso usa contenitori da almeno 25–30 cm di profondità e non lesinare sul volume: il finocchio è più esigente delle baby leaf.
Trapianto del Finocchio passo per passo
Trapianta i finocchi nel tardo pomeriggio o in giornate velate per ridurre lo shock. Prepara le buchette, irriga il pane di terra e posiziona la piantina mantenendo il colletto a livello del suolo. Irriga a collo per i primi 7–10 giorni, assicurando umidità costante senza ristagni. Applica subito una pacciamatura leggera (paglia pulita o cippato fine): stabilizza temperatura e umidità, riduce le infestanti e protegge il suolo dalle piogge settembrine. Se il sole è ancora forte, una veletta di tessuto non tessuto nelle ore centrali accelera la ripresa.
Irrigazione e pacciamatura
Il finocchio vuole regolarità. Alternare eccessi e carenze idriche produce stress: le foglie si irrigidiscono, il cuore perde compattezza e aumenta il rischio di montata. Meglio irrigazioni moderate e frequenti, valutando il suolo con la prova del dito. La pacciamatura riduce l’evaporazione e limita le oscillazioni termiche, creando un cuscinetto che favorisce l’allargamento omogeneo del grumolo. Evita di bagnare la chioma nelle ore serali; prediligi la mattina per minimizzare l’umidità notturna.
Nutrizione e montata a seme
Per ottenere grumoli sodi, privilegia una nutrizione equilibrata con buona dotazione di potassio e calcio. Un eccesso di azoto porta crescite tenere e disordinate. In vaso o in suoli poveri, ricorri a micro-concimazioni liquide bilanciate ogni due settimane, sempre su suolo umido. Il controllo della montata a seme passa da tre leve: scelta varietale corretta, regolarità idrica e temperatura stabile. Se noti l’innesco della spiga, raccogli in anticipo: meglio un finocchio più piccolo ma dal gusto integro.
Rincalzo, raccolta e conservazione
Quando le piante hanno preso vigore, rincalza leggermente la base per favorire l’imbianchimento naturale del grumolo. Non esagerare: il ristagno alla base favorisce marciumi. La raccolta avviene quando il grumolo è pieno e sodo al tatto. Taglia alla base, elimina le foglie esterne rovinate e raffredda in luogo ombroso e ventilato. In frigo, in sacchetto forato, il finocchio mantiene croccantezza per diversi giorni. In cucina esalta il profumo anice con cotture brevi o crudo in insalata: un premio alla cura data dal trapianto a Settembre.